Il comparto agricoltura rientra in un più ampio settore economico, quello primario, che racchiude l’insieme di attività riguardanti colture (tradizionali o biologiche), caccia e attività estrattiva.
Il settore primario, finalizzato alla soddisfazione di bisogni fondamentali del singolo e della collettività, include anche attività boschiva, allevamento, trasformazione non industriale dei prodotti, analisi e assestamento del suolo, costruzioni rurali e interventi di viabilità di piccole dimensioni.

L’imprenditore agricolo, per svolgere la propria attività, deve adeguarsi a quanto stabilito dal D. Lgs. 81 del 2008 in merito alla sicurezza sul lavoro in azienda e alle norme sull’igiene dei prodotti alimentari.
In merito alla sicurezza sul lavoro, tale settore risulta tra i più delicati, poiché registra numerosi infortuni sia in locali interni quali silos, stalle o magazzini, che in spazi esterni, a causa dell’utilizzo di macchinari (es. trattori) o sostanze infiammabili o pericolose (es. antiparassitari).
Tra i fattori di rischio presenti in un’azienda agricola, se ne possono annoverare vari, di diversa natura: biologico, da colpo di calore, elettrico, d’incendio, da rumore, da vibrazioni, da cedimento di strutture o impalcature e da caduta o scivolamento.

Per quanto concerne l’igiene dei prodotti alimentari, invece, il Reg. CE 852/2004 fornisce le indicazioni guida per adempiere gli obblighi di legge.
In aziende agricole in cui si effettua la sola produzione primaria, è soddisfacente attenersi ai Manuali di Corretta Prassi Igienica (Good Hygiene Practice o GHP) e a tal proposito, la CIA (Confederazione Italiana Agricoltori) ne ha predisposto uno contenente delle proposte operative per far conoscere agli agricoltori il metodo HACCP.

Se l’imprenditore agricolo, nella sua struttura, si occupa anche di attività connesse (manipolazione, trasformazione, conservazione e commercializzazione di prodotti o attività di agriturismo), deve essere a norma redigendo un manuale HACCP e attuando il sistema di autocontrollo.